Grazie* Perarock 2017: un mondo che si crea e subito si dissolve …

Una settimana fa si accendeva il Perarock, stazione ricca e caotica, treni in partenza, treni in arrivo, treni presi per un soffio, treni persi …

Ci sono squadre per ogni cosa, il gruppo cucina “cipolla e aceto” senza ritegno, la distribuzione speaker in erba, l’eco-group, i bimbi del Perarock che un domani porteranno grandi innovazioni; l’enoteca sempre felice, le birre speciali che la prima volta che le spini fai sempre brutta figura, ma poi … ti senti il re del luppolo, il bosco e il suo circuito alternativo, le cassiere che lasciano sempre il segno, i cocktail che servono a fare pace, il merchandising creativo. E poi il gruppo show che già dallo “sbaracando” li senti dire: “l’anno prossimo portiamo…”; gli artisti, quelli che da dicembre chiedono di esserci, quelli che non sanno che il Perarock esiste e quelli che ogni anno ci regalano grandi performance. I jolly sempre pronti ad ogni evenienza, la security “de noantri” … e tanti altri. Grande il Presidente, che ci mette la firma per questa “baracca che balla” … l’incoscenza responsabile …

Bisogna ringraziare davvero tutti, perchè ognuno porta il suo pizzico di disordine e di follia, grazie a chi litiga e smuove le acque, grazie a chi ha fiuto e osserva tutto, ai pignoli senza i quali qualcuno riuscirebbe a farsi male … grazie al pubblico che sono anche amici, grazie anche a quello molesto che ci starebbe sempre ancora “l’ultimo pezzo” e i cancelli per loro si chiudono sempre troppo presto. Grazie al mitico Montarbo … epicentro dei nostri after party …

E’ questo il Perarock: un mondo che si crea e subito si dissolve, un microcosmo di emozioni che il martedì non sai più se l’hai vissuto o solo immaginato.

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